Nel mondo prima dell’avvento digitale, gli studenti non avevano… esattamente l’imbarazzo della scelta. Tutto quello che potevano fare era trovare un tutor privato guardando gli annunci su qualche giornale locale, o magari domandare a parenti e ad amici.
Le tecnologie online, invece, hanno aperto straordinarie opportunità di apprendimento della materia di cui magari si è deficitari, o si vuole saperne di più. Basti pensare ai corsi online, ai video, ai podcast, ai blog e tanto altro ancora: non c’è fine alla quantità di contenuti che hai a disposizione a portata di clic! Non solo: se si vuole puntare su una qualche forma di insegnamento umano, le tecnologie possono rendersi particolarmente utili per poter strutturare degli appuntamenti one-to-one tramite Skype e altre piattaforme.
Ma come sta evolvendo il mercato del tutoraggio online? Lo abbiamo domandato agli esperti di Superprof, il sito internet leader al mondo per questo mercato in continua espansione.
Cresce il ricorso ai tutor online
Il tutoraggio online è un particolare formato educativo che sembra essere destinato a crescere, anche nei prossimi anni, ancor più di quanto non sia avvenuto negli ultimi tempi. In parte questo aumento è stato trainato dal miglioramento della velocità di internet, dall’aumento della connettività e dagli sviluppi dei software di telecomunicazione.
Varie sono le aree di domanda da parte degli studenti: dalle lezioni sulle materie per le quali si è un po’ “indietro” con gli studi alla necessità di preparare gli esami di ammissione all’istruzione accademica, non mancano certamente le opportunità per poter finalizzare la propria formazione attraverso gli strumenti digitali.
Peraltro, il tutoraggio online è accessibile attraverso una serie di servizi sempre più a portata di clic. I fornitori di questi servizi possono essere classificati in base alle loro dimensioni e al modello di business che seguono e, per maggiore chiarezza, abbiamo voluto identificare le 3 categorie principali che attualmente stanno caratterizzando il mercato.
Lezioni private 1 a 1
Attratti dalla comodità e flessibilità del lavoro da casa, dalla possibilità di sviluppare un vero e proprio brand personale e aumentare i guadagni, molti insegnanti scelgono di lavorare da soli, a casa, ricorrendo agli strumenti digitali. Ma di cosa si ha bisogno per iniziare? Di niente, o quasi.
Se si ha l’attrezzatura sufficiente, e la dimestichezza per poter orientare i propri progetti nel migliore dei modi, basta una telecamera, un buon microfono, della connettività coerente con i propri scopi e poco altro. Per quanto riguarda la promozione online, è possibile strutturare la propria offerta attraverso apposite piattaforme: appare però evidente che, sebbene la portata potenziale in questo caso sia enorme, in questo mercato veramente globale creare una presenza online come individuo è tutt’altro che semplice.
Il successo di questo modello dipenderà pertanto dal trovare una nicchia di mercato e nel trovare un equilibrio tra il tempo speso nel marketing e il successo nel reclutamento di nuovi studenti.
Piattaforme di apprendimento P2P
Una seconda strada è quella di ricorrere alle piattaforme di apprendimento peer-to-peer (P2P), piuttosto rapide nel capitalizzare questo problema di self-marketing. Tali piattaforme hanno come utilità quella di colmare il divario tra l’allievo e l’insegnante, andando a strutturare una base utile da sfruttare (si pensi, in ambito globale, a Skooli, italki e Verbling).
Avviati come poco più che elenchi di insegnanti qualificati, man mano che tali progetti si sono evoluti, hanno iniziato ad aggiungere nuove funzionalità come aule virtuali, strumenti di programmazione, opzioni di pagamento, che facilitano l’intero processo di tutoraggio.
Queste caratteristiche non solo apportano un concreto valore aggiunto, ma aiutano anche a scoraggiare gli utenti dal prendere lezioni “off-platform”, ritornando al modello precedente. Naturalmente, per il tutor questo significa fronteggiare il pagamento di commissioni, cedendo alla piattaforma circa il 10-15% del ricavo.
Agenzie online specializzate
Il terzo modello è costituito da agenzie che stipulano contratti con gli insegnanti e promuovono i loro servizi. Vere e proprie bacheche virtuali che pubblicano esclusivamente posizioni online, e che in ambito internazionale sono molto diffuse per poter stimolare l’apprendimento a distanza, mediante piattaforme interamente virtuali.
La domanda di insegnanti da parte di queste bacheche è sempre piuttosto elevata, ma la retribuzione rimane relativamente esigua.
Chi vince e chi perde
Ogni novità tecnologica crea opportunità per alcuni e segna la fine per altri. Quindi, chi sono i potenziali vincitori e perdenti in questo momento?
In realtà, difficile è prevederlo con esattezza, considerato che il trend è ancora in evoluzione. La cosa più importante è tuttavia che il tutoraggio online rimetta sempre l’allievo al posto centrale del progetto, perché è l’allievo che dovrà essere “premiato” da queste forme più innovative di formazione, senza essere sacrificato da tali cambiamenti e, anzi, facendo in modo che tali evoluzioni possano avvicinarlo in maniera più dedicata.
Intuibilmente, tra i massimi vincitori di questa nuova evoluzione ci sono sicuramente gli insegnanti che sono altresì esperti di tecnologia. Anche con competenze di base sul web e degli elementari know-how di marketing, gli insegnanti hanno ora l’opportunità di attingere a un mercato enorme e di lavorare a distanza. Tra gli altri vincitori ci sono poi i gestori delle piattaforme globali di insegnamento, e soprattutto di questi servizi che sono già affermati nel settore e sembrano ben posizionati per aumentare ulteriormente la loro quota di mercato.
E per quanto concerne i perdenti? Probabilmente a soffrire di più potrebbero essere coloro che hanno minore dimestichezza con la tecnologia e, tra le scuole di docenza privata, quelle di piccole e medie dimensioni, che magari in precedenza hanno beneficiato di essere uno gli unici fornitori locali di corsi di lingua, scoprendo ora che il loro mercato così chiuso… non è più così chiuso come pensavano. Tuttavia, è pur sempre bene ricordare che con il cambiamento arriva anche una nuova opportunità: le stesse scuole dovrebbero dunque andare alla ricerca di modi innovativi per soddisfare le mutevoli esigenze dei loro studenti.
Insomma, con un mercato così vario e così in evoluzione, rischi e occasioni sembrano essere distribuite in uguale entità: chi si aggiudicherà le seconde, evitando i primi?