La Cina rivendica il Tibet Meridionale

Scoperta miniera strabiliante

La Cina ha dato inizio di recente a delle attività minerarie su larga scala;  Al di là del confine con l’India e precisamente nella regione dell’Himalaya, dove pare sia stata trovata una miniera d’oro compro oro Roma  e argento di vaste dimensioni, e altri minerali preziosi, per un valore di quasi 60 miliardi di dollari, nonostante che l’attività di estrazione mineraria sia in corso da migliaia e migliaia di anni, nella catena montuosa più alta del mondo, ultimamente in questi ultimi decenni le attività di estrazione erano state ridotte per non provocare danni ambientali di grossa entità.  Le dimensioni delle nuove miniere scoperte non hanno precedenti, la Cina Infatti ha investito in quella zona precisa, costruendo  linee ferroviarie, strade e Infrastrutture utili alla ricerca l’estrazione mineraria.

Laboriosità e costanza orientale

Ed ora pare che la costanza e la fatica cinese sia stata premiata. Le miniere fanno parte infatti di un piano di bonifico del Tibet Meridionale realizzato da Pechino, inoltre ci sono state varie manovre da parte  della Cina di rivendicare la proprietà delle risorse naturali di quella regione, ma queste infrastrutture costruite nell’area citata rischiano di creare incomprensioni e instabilità con l’India, tutte le materie preziose identificate, catalogate e estratte, comprese le terre rare utilizzate per la fabbricazione di strumenti di alta tecnologia si trovano nella contea di Lhunze un’antica Roccaforte militare che la Cina ha usurpato all’india più di 60 anni fa durante il conflitto sino-indiano

Lhunze antica Roccaforte militare

In pochi anni la scoperta di queste miniere enormi e ricchissime ha portato una sostanziale trasformazione, nella regione che da tranquilla e remota con 30.000 abitanti circa è diventata una zona di grande traffico e in evoluzione;  zona che ha attirato moltissima gente, che ha deciso di stabilirsi nella Roccaforte tant’è che un censimento è quasi impossibile, per raggiungere tutte le materie preziose scoperte, sono stati scavati e lunghissimi tunnel nel cuore della montagna, lungo la linea di scontro militare, che ha permesso il carico e il trasporto quotidiano di migliaia di tonnellate di minerali preziosi, attraverso l’uso di camion e usufruendo delle strade costruite in ogni villaggio.  La grande miniera ha portato un rinnovamento globale, infatti sono state realizzate linee elettriche e reti di comunicazione che prima non esistevano, ed è in costruzione persino un aeroporto in grado di gestire gli aerei passeggeri. Tutto questo ha generato un  forte impulso economico ma ha sollevato di nuovo la vecchia questione del possesso dell’area citata, anche il presidente Xin Jin Ping ha ribadito la rivendicazione nei confronti di Lhunze, che è stata pubblicata dai giornali statali.

Pechino: controllo totale

Il ritmo velocissimo di sviluppo della Roccaforte, è un piano preciso di Pechino per riconquistare il controllo del Tibet Meridionale,  si tratta di uno Stato indiano più o meno grande come l’Austria, ricco di terreni agricoli fertili, di foreste e di molte risorse naturali, le attività minerarie di cui sopra hanno portato un grande aumento della popolazione cinese nell’Himalaya favorendo così le operazioni diplomatiche e militari, e spingendo gradualmente all’uscita le forze indiane dal territorio rivendicato dalla Cina. Inutile dire che la Roccaforte è presidiata militarmente dalle forze di Pechino che controllano strettamente chi entra e chi esce dalla Contea, anche i cinesi stessi hanno bisogno di un permesso speciale rilasciato dalle forze militari e dai controlli di sicurezza, nella maggior parte dei casi agli stranieri è precluso  l’accesso alla Roccaforte.