Campione d’Italia: il casinò è in crisi

Il sindaco di Campione d’Italia, Roberto Salmoiraghi ha denunciato la forte crisi che ha colpito il casinò, mettendo in ginocchio l’economia del comune.

Il dramma di un casinò

Campione d’Italia è un comune di neppure 2000 anime, in provincia di Como, un’exclave italiana in territorio svizzero, adagiata sulle rive del lago. Il luogo, famoso nel mondo per il casinò nato nel lontano 1917, più che per la sua meravigliosa posizione, sta vivendo una grave crisi economica del gioco. Con l’avvento dei siti online di scommesse, le sale da gioco tradizionali stanno entrando in crisi, in particolare quei luoghi storici e particolari come questo. La Procura sembra abbia già chiesto il fallimento, ma il sindaco vuole tentare il tutto per tutto perché ci sono a rischio 600 posti di lavoro, 1/3 della popolazione del comune, così è volato a Roma per incontrare il Ministro dell’Interno.

Il sindaco a Roma

Non si sa se il sindaco si sia rivolto ad un autonoleggio a Roma, sia arrivato con i suoi mezzi o qualcuno lo abbia accolto in aeroporto, ma si è recato immediatamente dal Ministro degli Interni dichiarando:  “Il prossimo 7 febbraio avremo un incontro alla Corte dei Conti mentre il prossimo 12 marzo saremo in Tribunale a Como per discutere l’istanza di fallimento della società di gestione del Casinò, avanzata dalla Procura. Dobbiamo presentarci con le carte in regola, mi auguro che i sindacati siano disponibili a trovare soluzioni che non possiamo più rimandare. Sono il sindaco in carica, ho il dovere di trovare delle soluzioni per la mia comunità, anche dolorose, l’equilibrio comunque va trovato a ogni costo”.

La situazione è  veramente difficile, visto che dal casinò arrivavano tutti i proventi per mantenere le spese comunali di Campione e il sindaco ha già avviato delle iniziative per  cercare di trovare delle soluzioni, ma il problema è particolarmente intricato per esser risolto senza aiuto. Salmoiraghi non è certo una persona che aspetta che gli aiuti cadano dal cielo e cerca soluzioni che possano ridare respiro alla situazione. Per esempio vorrebbe chiedere ai dipendenti comunali di ridursi gli stipendi del 20% per pareggiare i sacrifici supportati dai dipendenti del casinò in questi anni, ma per far questo si deve chiedere il sostegno dei sindacati. Questa volta, vincere la scommessa, è veramente dura.