Cambiare nome e cognome è una scelta che non va presa nella maniera più assoluta a cuor leggero. Si tratta di uno stravolgimento della propria identità e del modo in cui le altre persone ci percepiscono. Questo comporta una serie di mutamenti non indifferenti, poiché sarà nostra responsabilità avvisare tutti gli individui con cui abbiamo quotidianamente a che fare, dai datori di lavoro agli amici. Inoltre, dovrà essere nostra premura anche avvisare gli altri enti statali, come ad esempio la motorizzazione. Infatti, tutti i documenti relativi alla nostra persona andranno riemessi.
Per cambiare il proprio nome e cognome bisogna obbligatoriamente passare da una prefettura. La prima cosa da fare quando si intende cambiare i propri dati anagrafici è presentarsi in Prefettura. Per ottenere un nuovo nome e cognome, infatti, è necessario ottenere l’autorizzazione da parte dell’organo competente attraverso un iter burocratico.
Perché è necessario rivolgersi ad una prefettura per cambiare i propri dati anagrafici?
Il cambiamento di generalità è una scelta che va ponderata ed è necessario che sia un prefetto a valutare la situazione. Infatti, secondo una sentenza del TAR (Tribunale Amministrativo Regionale) dell’Umbria sono particolari e circostanziate i casi in cui è possibile modificare i propri dati anagrafici.
Alcuni dei casi più eclatanti riguardano errori di battitura al momento della stipula degli atti di nascita. Ad esempio, vi sono diversi casi in Italia in cui padre e figlio hanno cognomi differenti. Oppure, quello in cui ci si vuole allontanare da famiglie con problemi legati alla giustizia. In questo caso, possiamo prendere ad exemplum le famiglie di stampo mafioso o coinvolte in scandali particolarmente eclatanti. Infine, semplicemente, motivi personali, di imbarazzo, legati a cognomi che si prestano particolarmente bene a prese in giro o sbeffeggiamenti. Ognuno di questi è un valido motivo per cambiare i propri connotati anagrafici.
Sempre più spesso, però, il cambio di nome e cognome corrisponde anche a un cambio di sesso. Anche certificare la propria condizione di persona transgender può essere un’ottima causale per mettere in moto questa pratica. Per questo, occorre essere informati su modalità, tempistiche e spese.
Quanto tempo e denaro porta via cambiare il proprio nome e cognome?
In ottemperanza con quanto già detto, la pratica di modifica dei propri dati anagrafici ha un costo decisamente limitato. Infatti, la presentazione della domanda alla propria prefettura di competenza ha un costo di circa sedici euro, relativo all’acquisto di una marca da bollo del suddetto valore. Clicca qui per scaricare il modulo – istanza da presentare in Prefettura.
Una volta approvata la domanda di cambio del nome e del cognome, il richiedente avrà la possibilità di pubblicare per il successivo mese all’albo del pretorio del Comune di nascita e del Comune di residenza, un avviso che contenga il riassunto relativo alla questione.
Questo si rende necessario per permettere a chiunque voglia opporsi alla domanda presentata. Questo poichè potrebbero esserci degli interessi nell’impedire che una persona muti le proprie connotazioni anagrafiche. Infatti, tra le tante normative vigenti in materia, c’è anche il divieto di appropriarsi di un cognome particolarmente noto o notabile, in modo tale da non potersi atteggiare a membro di una particolare famiglia o casato.
Trascorso, dunque, il tempo di trenta giorni dall’inizio dell’iter, sarà necessario tornare dal prefetto per notificare il cambio di nome e cognome.
La conferma del prefetto non è la fine dell’iter, ma solo l’inizio: come ottenere i propri documenti
Purtroppo, questa pratica richiede generalmente molto tempo, poiché sono diversi gli uffici coinvolti. Sarà necessario protrarre l’attesa per altri trenta giorni, il tempo minimo necessario affinché il cambio di dati anagrafici giunga al comune di nascita. Qui verrà apportata una modifica al proprio certificato di nascita e avrete, finalmente, in mano il vostro primo documento legato al nuovo nome e cognome.
Una volta effettuato questo passaggio, la procedura, finalmente, diventa in discesa. Pertanto, ricevuto l’ok da parte del proprio comune di nascita, è necessario recarsi allo sportello anagrafico relativo alla vostra residenza e, con la sentenza, richiedere una nuova carta d’identità con i dati anagrafici modificati.
Con essa, vi verrà fornito anche un secondo documento, un foglio che sarà necessario portare all’ufficio delle entrate per ottenere, finalmente, un nuovo codice fiscale dotato dei vostri dati anagrafici corretti. Dovrete, dunque, presentarvi allo sportello con il nuovo documento d’identità, la sentenza e l’autorizzazione emessa dall’anagrafe cittadino. In questo modo, ricevere a casa vostra in pochi giorni una nuova tessera sanitaria.
Come chiaramente specificato ottenere un nuovo codice fiscale richiederebbe del tempo. Ma la vita quotidiana ci impone dei ritmi a cui non possiamo sottrarci. Si possono verificare delle circostanze per cui non è possibile aspettare così tanto, come ad esempio nel caso in cui è necessario esibire la tessera sanitaria in farmacia per acquistare dei farmaci indispensabili. In questi casi, si può sempre usufruire di un calcolatore online per avere a portata di mano il proprio codice. Clicca qui per creare immediatamente il tuo codice fiscale in attesa dell’inoltro di quello ufficiale.
Non è, naturalmente, finita qua. Motorizzazione, ASL di competenza, Assicurazione ed enti che regolano tutti quei documenti che necessitano di un’intestazione dovranno essere informati del cambio di anagrafica, in modo tale da non incorrere in eventuali incidenti di percorso.
Cambiare i propri dati anagrafici è una strada in salita, sta a voi scegliere se la meta vale il viaggio.